mercoledì 28 aprile 2010

Gran Bretegna: Clegg ago della bilancia tra conservatori e laburisti


Gli ultimi sondaggi in vista delle politiche britanniche danno i conservatori in testa al 32%; i liberal democratici 30%; e i tories 27%. Per il leader dei tories Cameron potrebbe non esserci la maggioranza assoluta; in quel caso sarebbe costretto a fare la corte al lib-dem Nick Clegg, vera sorpresa della campagna elettorale, il quale però vorrebbe come contropartita la modifica dell'attuale sistema uninominale e la sua sostituzione il proporzionale o con quello del voto singolo trasferibile in voga in Australia. Clegg vorrebbe così consolidare questo exploit anche nel lungo periodo. E nelle consapevolezza di poter recitare il ruolo di ago della bilancia tra i due eterni litiganti sonda la possibilità di un accordo con i laburisti; purché a Downing Street non ci torni Gordon Brown, considerato oramai un politico sul viale del tramonto.

La Calabria che applaude al boss Tegano e quella che da solidarietà allo Stato

A Reggio Calabria la polizia cattura il boss della ndrangheta Giovanni Tegano. E la popolazione rende omaggio non all'arresto delle forze dell'ordine ma al criminale arrestato. Decine di persone applaudono Tegano mentre viene portato via in galera, c'è anche chi urla "Tegano, uomo di pace!!!" Perchè in quella regione la 'ndrangheta detta legge, e il boss ti da gestisce l'ordine . Mentre lo Stato è solo un ospite inopportuno. Per molti ma non per tutti. C'è anche una Calabria che non accetta di essere ostaggio della ndrangheta: oggi l'associazione dei giovani calabresi " Ammazzateci tutti" terrà una manifestazione di sostegno allo Stato davanti alla Questura di Reggio Calabria.

lunedì 26 aprile 2010

Sanatorie all'italiana: una badante su due lavora ancora in nero

Secondo i dati del Viminale delle 295000 colf e badanti che hanno fatto domanda di sanatoria nel settembre 2009, solo 1280000 hanno ricevuto risposta. Di queste domande evase 118000 sono state accolte, diecimila respinte. Dopo oltre otto mesi oltre il 50% dei lavoratori in attesa di regolarizzazione non sanno ancora quale sarà il loro destino. E nel frattempo si presume che continuino a lavorare. In nero e senza alcuna garanzia. nonostante ciò al Ministero dell'interno si dichiarano soddisfatti.
Un altra ( triste) istantanea dell'andazzo del nostro Bel (?) Paese

sabato 24 aprile 2010

Nel PDL Fini contro tutti. E' possibile a destra dissentire da Berlusconi?


Niente canzoncine "meno male che Silvio c'è" o celebrazione plebiscitarie del culto della personalità del Capo alla direzione nazionale del PDL svoltasi giovedì. Ma per la prima volta dopo 17 anni di politica berlusconiana, una vera dialettica interna al partito e un aperto dissenso nei confronti della linea della maggioranza. Basterebbe questo per benvolere l'azione intrapresa da Gianfranco Fini. La realtà invece si presenta critica per il presidente della Camera, isolato con pochi fedelissimi che ancora lo sostengono e quasi considerato un traditore del partito dell'Amore. Il Cavaliere ha reagito alla contestazione minacciando di ostracismo Fini; l'invito a dimettersi da presidente della camera come precondizione per essere legittimato a esprimere critiche è stato un espediente per metterlo a tacere. Giustamente Fini, nel suo ruolo super partes di presidente di assemblea parlamentare non ha preso parte a un comizio elettorale, ma fino a prova contraria ( quella dell'eventuale sua espulsione) rimane membro fondatore del PDL e le sue prese di posizioni sulle prospettive future del partito sono non solo auspicabili, ma doverose. Un diritto al dissenso che però Berlusconi ha voluto pervicacemente negare, forte di una maggioranza schiacciante di adulatori. Ma un partito per definirsi democratico può fare a meno di questa dialettica interna? E quanto sarebbe più utile al Paese una destra in cui sia presente un pluralismo di voci ? Domande banalmente retoriche, certo; ma a cui nel PDL non sia ha voglia di dare risposta. Eccezion fatta per pochi , sparuti "scomunicati".

P.S: a sinistra stupidamente gongolano per il dissidio tra i due cofondatori del PDL. Ma almeno a destra le coltellate se le sono tirate a viso aperto, e non alle spalle com'è abitudine nel PD

L'abisso tra i dibattiti politici in tv di Clegg, Cameron e Brown e quelli di casa nostra

Giovedì ho seguito il dibattito televisivo in onda su Sky ( ripreso da Rai news 24) tra i leader dei tre principali partiti britannici in vista delle elezioni politiche del prossimo 5 maggio. i contendenti si sono incalzati continuamente senza però sovrapporsi l'un l'altro e consentendo a ciascuno di poter esporre le proprie posizioni sulle varie tematiche. Si potrà mai sperare di esportare anche da noi un po' di quello stile Britsh al posto dei nostri dibattiti oscillanti tra la baruffa e l'ingessamento totale?

martedì 20 aprile 2010

L'Arizona approva il reato di immigrazione clandestina

Arizona e Padania gemellate nel segno dell'intolleranza. Lo stato americano, anticipando i desiderata del ostro Carroccio, ha infatti approvato una legge ( non ancora promulgata dal governatore Brewer) che introduce il reato di clandestinità. Inoltre la polizia potrà verificare lo status legale degli immigrati, anche incensurati, basandosi solo sul ragionevole sospetto della loro illegalità. La norma ha suscitato ovvie polemiche e l'arcivescovo di Los Angeles ha paragonato il provvedimento a quelli della Germania nazista.

La scelta di Fini: costruire una minoranza interna al PDL


Fini sembra incline a una parziale riconciliazione con Berlusconi. Una sorta di tregua armata nata dalla consapevolezza che una rottura radicale danneggerebbe in primo luogo lui stesso e il progetto di destra che ha in mente per il futuro. Fini in questo periodo ha avuto il merito di porre all'attenzione generale temi come il rispetto degli organi di garanzia costituzionale, del ruolo del Parlamento e della necessità di una dialettica interna nel partito. Ma una scissione lo vedrebbe agire da uno posizione assai debole, con molti dei suoi stessi ex colonnelli non disposti a seguirlo. Inoltre in caso di elezioni anticipate una sua nuova ipotetica formazione politica rischierebbe addirittura di non entrare in Parlamento. La posizione più sostenibile rimane quella di mantenere una posizione di opposizione all'interno del PDl magari formando una propria corrente e riunire i suoi fedelissimi attorno a un documento politico di spessore. D'altronde lui stesso ha consegnato AN al cesarismo berlusconiano con una fusione che successivamente ha riconosciuto essere stata troppo frettolosa e legata alle elezioni politiche allora imminenti. Ma lo strappo violento che si prospettava sino a pochi giorni avrebbe agevolato la volontà del Cavaliere di liberarsi di un alleato oramai troppo scomodo.

Emma Bonino lascia la regione Lazio e e sceglie la poltrona in Senato


Dopo la sconfitta elettorale nel Lazio ad opera della Polverini, Emma Bonino ha manifestato l'intenzione di abbandonare il suo posto di consigliere regionale di opposizione per mantenere il ben più prestigioso ruolo di vicepresidente del Senato. "un modo per occuparsi meglio del Lazio" sostiene lei; Ma io penso si tratti di un bell'alibi per giustificare un comportamento che appare poco in sintonia con lo scarso attaccamento alle poltrone da sempre rivendicato con orgoglio dai radicali. Cambiano i tempi e con essi i valori di riferimento.

lunedì 19 aprile 2010

Sondaggio ISPO: Fini ha una base elettorale del 5%

Un sondaggio condotto dall'Ispo di Mannheimer rileva nel 5% dell'elettorato la base di consenso disponibile per Fini in caso di scissione nel PDL. I potenziali elettori, cioè coloro che amano Fini ma non Berlusconi sono il 20%, in prevalenza giovani tra i 24 e 35 di tendenze laiche. Molti di questi però appartengono a partiti diversi dal Pdl o addirittura si collocano a sinistra per cui molti di essi difficilmente sarebbero disposti a cambiare partito per votare un eventuale nuovo schieramento avente come leader il presidente della Camera.

domenica 18 aprile 2010

La forza del vulcano islandese mette in ginocchio il traffico aereo europeo

Le ceneri prodotte dal vulcano islandese Eyjafallajokull mettono in crisi il traffico aereo di quasi tutta l'Europa. Per qualche giorno niente voli. Si viva il momento con filosofia: è un occasione per smarcarsi dai ritmi frenetici del nostro tempo. La tecnologia umana deve inchinarsi al risveglio , in tutta la sua potenza, della Natura. Non è male ogni tanto che anche l'Homo sapiens sapiens faccia un bagno d'umiltà.

Liberati gli operatori di Emergency in Afghanistan: pro e contro dell'ideologia politica di Gino Strada e seguaci


Il ministro degli esteri Frattini ha annunciato la liberazione dei tre operatori di Emergency Marco Garatti, Matteo Pagani e Matteo D'Aira, arrestati dalla polizia afghane dopo il ritrovamento di armi nell'ospedale di Lashkar Gah gestito dalla ONG italiano. Sinora agli italiani non era stata formalizzata l'accusa che sarebbe alla base della detenzione nè avevano avuto sinora la possibilità di consultare un avvocato. Con il passar dei giorni si faceva anzi sempre più forte la sensazione che non solo i tre fossero estranei a qualsiasi tipo di traffico d'armi a favore dei talebani ( più probabile un coinvolgimento del personale afgano dell'ospedale) ma che l'arresto sia una forma di ritorsione delle autorità locali nei confronti dell'ONG. Premesso dunque il sospiro di sollievo per il felice esito della vicenda, e sottolineato l'opera indiscutibilmente meritoria sul piano umanitario di Emergency , una qualche riflessione va fatta sul fatto che al contrario della neutralità che di solito viene assunta da consimili organizzazioni, non di frequente essa prende posizioni ideologiche di pacifismo spinto e di contestazione delle politiche dei governi che possono essere oggetto di irritazione da parte delle autorità a cui le critiche sono destinate. Per non parlare degli strascichi relativi alla liberazione del giornalista Mastrogiacomo in cambio del rilascio di alcuni talebani detenuti ( poi ripresi e uccisi); in quell'occasione Emergency giocò un ruolo decisivo nelle trattative con colui che si occupò in prima persona della mediazione, Rahmatullah Hanefi ,sospettato di aver legami , mai provati con i talebani. Hanefi che dopo essere stato arrestato e poi liberato dagli afghani ha smesso di lavorare con Emergency ( Pagani ne aveva preso il posto nell'organizzazione) e non si sa che fine abbia fatto. Emergency derogando sovente al principio di neutralità si mette al contrario di altre ONG sovente in attrito con le autorità di Paesi in cui non vi è grande sensibilità per il rispetto delle garanzie giuridiche dovute agli individui. Alcune volte è giusto battere i pugni, ma se lo fai con grande frequenza non ci si può sorprendere di andare incontro a spiacevoli complicazioni che potrebbero essere evitate se Emergency modificasse alcuni tratti marcatamente politici del suo modo di operare

venerdì 16 aprile 2010

Berlusconi contro Saviano: "Gomorra rende la mafia famosa"

Berlusconi ha criticato il libro Gomorra di Roberto Saviano perchè renderebbe famosa una realtà criminale che non è poi così potente. Peccato che secondo l'indagine di Confesercenti la mafia è l'azienda più lucrosa del nostro paese con oltre 70 miliardi di euro di fatturato.
Quando si tratta della forza della mafia meglio non sentire, non vedere, non parlare

Lo strappo tra Fini e Berlusconi : ragioni personali o politiche all'origine del conflitto?


Berlusconi e Fini sembrano essere arrivati al momento della verità: quello in cui il presidente della Camera ha messo chiaramente sul piatto tutti i malumori della minoranza interna al PDL da lui rappresentata, e quello in cui il leader incontrastato della maggioranza si deve confrontare per la prima volta con un dissenso a cui è antropologicamente allergico. La base delle divergenze tra i due cofondatori del Popolo della libertà si può intuire leggendo e ascoltando ciò che hanno da dire i fedelissimi di Fini: essa risiede anzitutto nel rapporto privilegiato costituitosi con la Lega. I berlusconiani vorrebbero ridurre il tutto a una manifestazione di gelosia e di malessere conseguente a perdita di visibilità personale di Fini. In realtà la simbiosi tra il Cavaliere e il Senatur pone dei problemi politici: appare chiaro che per i dissidenti il particolarismo leghista rafforza gli interessi del Nord a discapito di quelli del Mezzogiorno e di una visione unitaria dei bisogni del Paese. Il prevalere del particolarismo leghista porta a un consolidamento di costosi privilegi locali ( non è un caso che Fini al contrario della Lega voglia l'abolizione delle province) e all'indebolimento di un programma di sviluppo del sistema Paese. le tendenze cesaristiche incoraggiano il servilismo come strumento di affermazione personale mortificando la dialettica da cui possono scaturire le forze emergenti e vivaci nella società civile. Questioni che andrebbero affrontate da parte di chi abbia l'interesse a governare proficuamente il Paese. Ma Ciò che invece interessa a Berlusconi è il mero potere per curare i suoi interessi personali. Ciò potrebbe portare gli elettori a un rigetto tanto improvviso quanto fatale: per questo il rischio paventato da Fini di una crisi della destra nel medio-lungo periodo è reale.

giovedì 15 aprile 2010

Bossi vuole le banche subito e Palazzo Chigi nel 2013. La Lega batte i pugni sul tavolo della politica


La lega forte della recente vittoria elettorale cerca di fare incetta di prebende. Bossi pretende per il Carroccio il controllo delle banche del nord, cioè di tutto il settore finanziario italiano, non esclude che il candidato premier sia un leghista e preme per il federalismo fiscale. Ma al cittadino cosa ne viene di utile da questo aumentate rivendicazioni leghiste? Solo costi e scocciatura stando a come viene portata avanti la proposta di riforma federale . Sinora il federalismo non ha portato il potere vicino al cittadino come dovrebbe avvenire quando esso funziona, ma ha aumentato i centri decisionali, mantenuto enti inutili come le province ( baluardo del potere della Lega), creato confusioni di competenze tra Stato e periferie e di conseguenza non ha di certo favorito la semplificazione burocratica.
Come non ricordare il Porcellum, la legge elettorale che impedisce ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti in Parlamento, partorita dal padano doc Calderoli
Le camicie verdi ben lungi dall'essere elemento di cambiamento, puntano dunque a mangiare a quattro ganasce sul tavolo della lottizzazione politica come ai bei tempi della Prima Repubblica.

martedì 13 aprile 2010

Scandalo preti pedofili: la Chiesa incolpa gli omosessuali e grida al complotto

Messa alle strette dallo scandalo dei preti pedofili, la Chiesa cattolica reagisce in maniera affannosa con dichiarazioni provenienti anche dalle sue più alte gerarchie che lasciano assai perplessi. Il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa durante un omelia citava una lettera di un suo amico ebreo che paragonava gli attacchi al Papa all'antisemitismo. Sdegnata la reazione delle comunità ebraiche e presa di distanze da parte del portavoce della Santa sede Padre Lombardi. Ma il fondo della vergogna viene toccato da dichiarazione del Segretario di Stato, Tarcisio Bertone in cui veniva presentata un relazione tra omosessualità e pedofilia: "Molti psicologi e psichiatri hanno dimostrato che non c'è nessun collegamento fra celibato e pedofilia, ma molti altri hanno dimostrato che c'è una relazione fra omosessualità e pedofilia". Un'affermazione scientificamente del tutto infondata, l'ennesima discriminazione perpetrata dalla Chiesa nei confronti dei gay.
Infine la Santa sede ha diffuso le linee guida in vigore dal 2003 e sinora rimaste riservate su come trattare i casi di pedofilia all'interno della Chiesa: si legge che veniva resa obbligatoria la denuncia alle autorità civili. Direttive, a quanto pare, rimaste largamente inattuate: dove sono le denunce di religiosi pedofili ai tribunali civili da parte delle gerarchie ecclesiastiche?

lunedì 12 aprile 2010

La frana mortale sul treno di Merano. Ma è davvero fatalità?

Una nuova tragedia del dissesto idrogeologico in cui grava il nostro paese stavolta colpisce il ricco Nord. Un costone di montagna frana addosso a un treno che sopravveniva causando un bilancio di9 morti e decine di feriti. E in questo caso si corre a parlare di fatalità. Ma davvero si tratta di fatalità quando un monte crolla addosso a un treno? Stando alle prime ipotesi all'origine dell'incidente ci potrebbe essere una perdita d'acqua da una conduttura che avrebbe indebolito il terreno poi franato. se ciò fosse vero allora anche delle violenti piogge avrebbero potuto creare lo stesso effetto, come nel Messinese o in Calabria? E in quel caso staremo ancora a parlare di fatalità?
si tratta solo di domande. Ma visto che sono morte nove persone è doveroso porsi questi interrogativi invece di liquidare il tutto come una fatalità

venerdì 9 aprile 2010

Napolitano promulga il legittimo impedimento. Attentato alla Costituzione o riconoscimento delle ragioni di Berlusconi?

Il presidente Napolitano ha promulgato il disegno di legge sul legittimo impedimento che garantirà per 18 mesi al presidente del Consiglio e ai ministri uno scudo processuale, nell'attesa che venga trovata la soluzione definitiva con la riaprrovazione del Lodo Alfano ma stavolta con legge costituzionale come chiedeva la Corte costituzionale. Subito è scattata la corsa a strumentalizzare l'operato del Quirinale: da destra lo si esalta considerandolo uno schiaffo al partito dei giudici; dall'altra parte c'è chi invece lo considera l'ennesima riprova di un inciucio in atto tra Berlusconi e Napolitano. Chi ha ragione? Entrambe le parti sbagliano bersaglio.
Per capire come stanno veramente le cose è opportuno lasciar perdere le considerazioni degli ultras della politica e provare a orientarci con chi è davvero competente. In tal senso il costituzionalista Michele Ainis nel suo articolo per il Sole 24 Ore ci ricorda che il presidente della Repubblica non giudica la costituzionalità delle leggi; questa funzione è assolta dalla Corte Costituzionale che come ha dichiarato illegittimo il Lodo Alfano potrebbe riservare lo stesso destino anche al legittimo sospetto; al Quirinale spetto una preventiva valutazione di opportunità costituzionale o di non manifesta incostituzionalità , assai meno vincolante sul piano giuridico di quello della Consulta. Tanto che in caso di primo rinvio, il potere politico può ripresentare la stessa legge con il medesimo testo e il Presidente è obbligato a promulgarla senza che questo rappresenti una diminutio del suo ruolo. Nel caso specifico la legge è stata promulgata perché tutelava il sereno svolgimento della funzione istituzionale del presidente del Consiglio e dei ministri, un esigenza che già la Corte costituzionale con la sentenza 24/2004 aveva riconosciuto degna di attenzione. E anche la provvisorietà del provvedimento che avrà efficacia per 18 mesi dalla sua entrata in vigore ha contribuito alla non opposizione del Quirinale. Ma il fatto che Napolitano si sia semplicemente limitato a fare un corretto uso dei poteri attribuitegli dalla Costituzione ai tifosi di destra e sinistra importa poco: loro continueranno ancora per lungo tempo a dilettarsi nel cercare di tirare dalla propria parte il presidente della Repubblica

L'ostensione della Sindone: la risposta della Chiesa agli scandali della pedofilia


Due milioni di fedeli sono attese a Torino per l'ostensione alla Santa Sindone. Un grande evento che attirerà l'attenzione dei media e che serve contestualmente per mettere in secondo piano il problema della pedofilia all'interno della Chiesa. E' scritto nel Vangelo: “"Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare" e "Beati quelli che hanno fame e sete della Giustizia perché saranno saziati". Può sentirsi depositaria di queste parole la Chiesa che per decenni ha risposto con l'omertà alla sete di giustizia delle piccole vittime? Non rimane che appellarsi all'imperfetta giustizia degli uomini nell'attesa che chi sembra avere più a cuore la potenza propagandistica degli eventi mediatici torni a preoccuparsi, sempre che vi creda, di dover rispondere alla giustizia di Dio.

giovedì 8 aprile 2010

Disarmo nucleare. Start-2: prove di disgelo tra Usa e Russia

la firma del trattato sul disarmo nucleare start 2 da parte dei presidenti russo e americano ha un importanza sopratutto politica. Lo Start 2 sostituisce il precedente accordo scaduto da alcune settimane. La riduzione degli arsenali sarà modesta: Usa e Russai limitano a 1550 il numero di testate atomiche dei rispettivi arsenali, il 74% rispetto a quanto previsto dallo Start 1. L'accordo è rilevante perché reintroduce il principio verifica bilaterale del rispetto degli accordi, un punto sul quale Bush si era sempre opposto, mentre ora Obama inverte la tendenza. L'accordo favorisce il disgelo tra Usa e Russia anche se Mosca attende un passo indietro di Washington sullo scudo antimissile.

mercoledì 7 aprile 2010

Calciopoli. Moggi come Craxi : " se tutti rubano nessuno è ladro".


I nuovi audio delle intercettazioni su Calciopoli resi noti dagli avvocati di Moggi durante il processo penale di Napoli vogliono portare avanti la teoria secondo cui nel mondo del calcio italiano tutti si comportavano allo stesso modo. Per cui "tutti colpevoli uguale tutti innocenti" secondo quanto tiene a precisare l'ex arbitro De Sanctis, esponente di spicco della cosiddetta "combriccola romana" incaricata di aggiustare le partite. Ma le cose stanno veramente così? Nelle telefonate si ascolta il designatore Paolo Bergamo informare il presidente dell'Inter Moratti che gli verrà inviato l'arbitro Gabriele per una partita di coppa Italia, dove non vigeva il sorteggio; si sente anche Giacinto Facchetti chiedere al designatore dei guardalinee Mazzei che per la partita dell'Inter vengano assegnati i migliori assistenti di gara sulla piazza ( anche per i guardalinee non vigeva il sorteggio). Si tratta di telefonate sgradevoli e inopportune; ma rimane una differenza abissale con quelle in cui Moggi ordiva le sue trame. Fino a prova contraria Moratti e Facchetti a differenza di Moggi non imponevano ai designatori la griglia degli arbitri inducendoli a falsificare il sorteggio, nè si sono permessi mai di chiudere un arbitrio a chiave negli spogliatoi o a comprare per se e per i propri sodali delle SIM di operatori telefonici stranieri per sfuggire al controllo degli inquirenti. Qualora queste prove emergano sarà giusto condannare l'Inter e i suoi dirigenti con la stessa severità che ha subito la Juventus. Ma sostenere la tesi del "tutti colpevoli nessun colpevole" di craxiana memoria per salvare Moggi non è certo quello di cui ha bisogno il calcio italiano per uscire dalla nomea di sistema in cui a vincere non sono i più forti e meritevoli ma i più furbi e disonesti.

il semipresidenzialismo in salsa padana. Due nuove poltrone per Berlusconi e Bossi


Ringalluzzito dal recente successo elettorale del Carroccio, il ministro dell'Interno Maroni in un intervista al Corriere rilancia la riforme costituzionale come priorità dell'agenda politica. E detta la sua ricetta: introdurre il semipresidenzialismo alla francese. Il dibattito sulle riforme istituzionali ce lo portiamo avanti dalla fine della Prima Repubblica; ma immaginare di avere come nuovi padri costituenti dei personaggi che a stento sono in grado di buttare giù la lista della spesa fa passare la voglia di occuparsene. E difatti ha stufato non solo i cittadini comuni ma anche gli specialisti. Resta da osservare l'aspetto politico delle vicenda: più che a Parigi il presidenzialismo in salsa padana guarda a Arcore e Pontida, e più che per riorganizzare le strutture dello Stato sul modello di De Gaulle sembra buono per creare due nuove poltrone. Con i posti sono già prenotati dal Cavaliere e dal Senatur.

lunedì 5 aprile 2010

Obama, il petroliere ecologista: si alle perforazioni off-shore in cambio del Piano Verde

Obama da il suo via libera alle perforazioni petrolifere off-shore sulla costa atlantica in una zona che va dalla Virginia in giù fino alla Florida con la parte più a est del Golfo del Messico, ponendo fine a una moratoria esistente da vent'anni. Una politica molto simile a quella fatta da Bush figlio; la strategia del presidente americano è quella di dare queste concessioni per convincere una parte dei senatori democratici e repubblicani indecisi nell'approvare il suo piano di stimolo alle energie ecologicamente compatibili, che senza il sostegno dei repubblicani indipendenti come Liebermann non potrebbe mai passare. Una scommessa politica che ovviamente divide: i governatori repubblicani della Virginia e della Louisiana applaudono, mentre gli esponenti più liberal gridano al tradimento
Obama va anche incontro alle poszioni attualmente maggioritaria nell'opinione pubblica americana. Secondo un recente sondaggio il 63% degli americani sono favorevoli al maggior sfruttamento delle risorse naturali di gas e petrolio per avviarsi verso l'indipendenza energetica.

venerdì 2 aprile 2010

La sparata di Zaia contro la RU 486. I doveri del politico e le convinzioni etiche individuali


Prima sparata del neogovernatore leghista del veneto Zaia :"negli ospedali della mia regione no all'uso della Ru-486". E Il Vaticano applaude invitando alla disubbidienza nei confronti di leggi ingiuste. Il ministro della salute Fazio invita il neo governatore a leggersi la legge e a farla rispettare. Ma Zaia rimane sulle sue posizioni.
mentre è normale e persino doverso che la Chiesa inviti a opporsi all'aborto, una pratica che pone dei gravi conflitti di coscienza con l'etica del credente cattolico, ben diverso dovrebbe essere l'atteggiamento di chi rappresentando una istituzione come la Regione ha il compito di dare esecuzione alle leggi a tutela di tutti i cittadini non solo di coloro che l'hanno votato e la pensano come lui. Dunque a destra ricordino a Zaia (che sicuramente capisce più di agricoltura che di medicina) che esiste la legge 194 e che l'uso della pillola RU 486 è un'applicazione di quella legge.